Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, giugno 11, 2014

BUROCRAZIA E FISCO UCCIDONO L'ECONOMIA, MA IL GOVERNO RIMANE A GUARDARE

di Giacomo Stucchi

Nel 2014 nel nostro Paese si pagano 25,7 miliardi in più di tasse rispetto alla media dell'Eurozona. Si tratta di 420 euro di maggiori imposte pro capite. Non è l’opposizione al governo Renzi a dare questi numeri ma   il rapporto  del centro studi di Confartigianato, diffuso  in occasione dell'assemblea nazionale dell'associazione di categoria. Lo stesso rapporto poi evidenzia come nell'ultimo anno le piccole e medie imprese hanno speso in oneri amministrativi 30.980 milioni di euro, equivalenti a 7.005 euro per ciascuna piccola e media impresa e pari a 2 punti di Pil. Insomma, non c’è dubbio che burocrazia e fisco stanno uccidendo la nostra economia. Se questa è la diagnosi, difficilmente contestabile, perché il governo Renzi non ha mosso un dito per districare il vero e proprio girone dantesco che aspetta i contribuenti il prossimo 16 giugno?  Si vocifera di un rinvio ma resta il fatto che ad oggi l’ingorgo fiscale che deriva dalla contemporanea scadenza di Imu, Tasi e Irpef, oltretutto con una miriade di aliquote e detrazioni diverse, mette nella più totale confusione gli stessi operatori del settore, dai Caf ai commercialisti, e nell’angoscia i cittadini che si vedono impotenti dinanzi a questo caos. E poi ci si interroga sul perché gli elettori non vanno a votare! Da tre mesi il governo Renzi adotta provvedimenti dagli effetti inesistenti. I vari Job act, Piano casa, Italicum, al di là dei nomi spendibili a livello di marketing politico,  non hanno portato a nessun beneficio. Basti pensare alle cifre sulla disoccupazione per rendersi conto come su questo fronte il fallimento dell’azione di governo sia totale.  E’ vero che i posti di lavoro non si creano per decreto ma il punto è la direzione nella quale andare. In altre parole, se la strada è quella giusta, prima o poi i risultati arrivano, ma se si imbocca la via sbagliata allora il risultato  sarà soltanto un’altra perdita  di tempo prezioso e i problemi rimarranno tutti sul tappeto.