Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, settembre 11, 2014

SUI CONTI PUBBLICI IL GOVERNO CONTINUA A MENTIRE

di Giacomo Stucchi

Il monito della Banca centrale europea, secondo la quale “restano rischi sulla possibilità del governo Renzi di centrare l’obiettivo di un deficit di bilancio pari al 2,6% del Pil nel 2014, soprattutto dopo che il quadro economico è risultato peggiore del previsto”, spegne i facili, ma anche ingiustificati, entusiasmi di Palazzo Chigi che aveva visto nel governatore Mario Draghi (con la sua decisione di abbassare, tra l’altro, il principale tasso di rifinanziamento dallo 0,15 per cento allo 0,05) una scialuppa di salvataggio. Così non è perché la Bce ha ricordato a tutti ciò che il governo sa perfettamente, ma che tuttavia continua a negare all’opinione pubblica, e cioè la necessità di una manovra correttiva. Di quanti miliardi è difficile dirlo, perché dipende dalla congiuntura, certo, ma anche dalle priorità che il governo intende indicare. Noi pensiamo che ogni centesimo risparmiato, da un’accurata e selezionata razionalizzazione della spesa pubblica, vada utilizzato per abbassare le tasse e dare incentivi alle piccole e medie imprese. L’esecutivo, a parole, dice di essere d’accordo ma la verità è che non ha la minima idea di come intervenire e così si continua a restare solo nel campo delle ipotesi. Il presidente del Consiglio ha detto ai singoli responsabili dei ministeri di proporre loro i tagli da operare ma la sensazione è che tale “strategia”, più che dalla volontà di non tagliare indiscriminatamente, sia dettata da un’incapacità del governo a mettere le mani dove serve. In altre parole, il decisionismo, che inopinatamente da più parti è stato attribuito a questo governo, si sta invece rivelando un vero e proprio autolesionismo. Basti pensare, per esempio, ai tagli immaginati dal governo nel comparto sicurezza, con l’ennesimo blocco agli stipendi degli uomini e delle donne in divisa. Un'eventualità che non servirebbe a nulla, sul piano dei grandi numeri, ma che svilirebbe il lavoro di chi ogni giorno svolge una funzione fondamentale per la sicurezza di tutti i cittadini.