Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, ottobre 09, 2014

UNA DELEGA IN BIANCO PER PRENDERE IN GIRO I CITTADINI

di Giacomo Stucchi

Non credo proprio che  l’approvazione della fiducia sul Jobs Act renda più forte la maggioranza di governo, come ha tenuto a precisare  il premier Renzi, mentre è certo che non contribuirà a creare molti posti di lavoro. Nell'attesa registriamo intanto il clima di confusione generale nel quale il governo continua a operare. Al punto che Palazzo Chigi, prima del voto sulla fiducia, è stato costretto a chiarire in un comunicato stampa cosa il Senato si apprestava a votare visto che, né la stampa né alcuni esponenti della sinistra, avevano capito esattamente quali fossero i contenuti della delega.  Un fatto questo che la dice lunga su quale sia l’atteggiamento del governo, non solo sulla riforma del lavoro ma più in generale sui temi di politica economica che interessano i cittadini. Considerato anche l’ennesimo annuncio  del premier, che ha twittato di voler mettere mano alla semplificazione del fisco, c’è di che stare poco tranquilli. Se questo è l’andazzo si capisce bene allora quale grossa responsabilità  i senatori della maggioranza si siano presa nell’affidare al governo una delega in bianco sulla riforma del lavoro, ma anche nel tenere in piedi un governo le cui mosse sanno tanto di presa in giro. Sul lavoro i contorni entro i quali l’esecutivo dovrà muoversi, per mettere nero su bianco le norme della riforma nei decreti delegati, non sono chiari nemmeno all’indomani del passaggio al Senato sul voto di fiducia. Tutto appare aria fritta e comunque rimandato all’ennesimo accordo che dovrà essere trovato nel Pd e nella sinistra più in generale. Persino gli accenni alla   riforma degli ammortizzatori sociali appaiono aleatori  considerato che le risorse stanziate sono davvero esigue. Vedremo, comunque,  nei prossimi mesi quali contenuti il governo metterà nelle legge delega ma la sensazione è che continueremo ad assistere a uno sterile gioco delle parti tra chi fa finta di difendere i temi cari alla sinistra, in primo luogo il totem dell’art.18,  e chi invece finge di volerli riformare. Un giochetto che persino i partner europei hanno capito  nel loro incontro milanese, fortemente voluto da  Renzi per “annunciare al mondo “ la sua riforma sul lavoro e  dimostratosi invece  l’ennesima inutile passerella.