Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, novembre 06, 2014

I CANTIERI APERTI DAL GOVERNO NON PORTANO A NULLA

di Giacomo Stucchi

La doppia sberla che il nuovo presidente della Commissione europea  Juncker ha dato al premier Renzi, in una sola settimana, è di quelle che lasciano il segno. Ammesso che il  presidente del Consiglio avesse mai avuto la reale intenzione di fare la voce grossa in Europa per ottenere una maggiore flessibilità sui conti pubblici, Juncker ha tolto di mezzo ogni velleità ribadendo con forza ruolo, obiettivi e regole dell’Ue. Una strada che noi da sempre giudichiamo sbagliata, che porterà le economie europee al disastro e che persino l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha  stigmatizzato, osservando come "la zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale, con la disoccupazione che resta alta e l'inflazione persistentemente lontana dall'obiettivo”. Sarebbe ora perciò che Renzi la smettesse di raccontare questa storiella  dell’Ue che cambia verso; la verità è che le politiche tristemente note di Bruxelles sono state ribadite con forza e, purtroppo, non sarà certo il nostro premier a farle cambiare; e nemmeno l’ex ministro Federica Mogherini, assurta  al ruolo di Alto rappresentate dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza ma non per questo nelle condizioni di poter determinare chissà quali  cambiamenti. Sul fronte interno le cose non vanno meglio. Dopo avere messo in campo tanti provvedimenti importanti, dalle  riforme istituzionali a quella del lavoro, l’ ingorgo parlamentare che ne è derivato era assolutamente inevitabile. Ma, al di là del metodo,  sono i contenuti dei provvedimenti che non convincono. Basti pensare, per esempio, al decreto  “sblocca Italia”, appena approvato con l’ennesimo voto di fiducia, che produrrà di certo più problemi di quanto non intenda, sulla carta, risolverne; ma anche all’eterno cantiere aperto sul Jobs Act, che al momento, in attesa del suo varo definitivo, l’unico risultato che sta ottenendo è quello di bloccare eventuali assunzioni che mai nessun imprenditore si sognerebbe di fare senza prima avere certezze sui contenuti dell’annunciata riforma.