Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, novembre 25, 2014

UNA LEGA CHE SA ASCOLTARE

di Giacomo Stucchi

Le analisi sul voto fatte da osservatori vicini o contigui al premier mirano a ridimensionare lo storico successo della Lega Nord alle elezioni regionali in Emilia Romagna.  In realtà la considerazione più importante da fare  è che  la Lega Nord è l’unica forza politica che sa ascoltare la gente; e per questo può ancora crescere. Mentre tutti gli altri stanno lì ad almanaccare su riforma elettorale e altre cose, pur importanti ma non prioritarie in questo momento, noi badiamo al sodo: lavoro, più sicurezza  e meno tasse. Denunciare lo scandalo di un governo che paga vitto e alloggio agli immigrati che vengono ospitati in albergo, quando gli operai italiani perdono il lavoro e i pensionati devono vivere con cinquecento o seicento euro al mese, non significa soffiare sul fuoco del malessere sociale ma mettere, quello sì, il solito finto buonismo della sinistra dinanzi alle proprie responsabilità.  Altro che accuse di razzismo e di xenofobia, ormai  stantie e che rappresentano peraltro un boomerang che si ritorce contro chi le muove. La verità è che Renzi dopo  dieci mesi a Palazzo Chigi non ha risolto una sola questione delle tante sul tappeto e  la gente, che non si fa più incantare dalle belle parole,  comincia a pensare che non lo farà nemmeno in futuro. Ancora oggi il premier continua a parlare di una fantomatica battaglia che  starebbe combattendo in Europa per far cambiare verso alla politica del rigore economico condotta sino ad oggi, ma intanto le stringenti norme di Bruxelles sono ancora lì e il Carroccio è l’unico movimento a dire alla gente come stanno davvero le cose. Ovvero che non ci sono prospettive di crescita e di sviluppo in questa Europa; a maggior ragione, poi, se a guidarla è un esponente come Jean Claude Junker,  che ha già detto chiaro e tondo di non avere alcuna intenzione di invertire la rotta.