Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, gennaio 22, 2015

NON SI GOVERNA UN PAESE CON LE SCHEDE BIANCHE


di Giacomo Stucchi

Avere esautorato il Senato dal dire la sua sulla riforma della legge elettorale, con il solito stratagemma di non permettere all’opposizione di discutere le proprie proposte, dà l’idea di cosa sia il Parlamento per il premier Renzi e la maggioranza a lui contigua. Dicono di voler fare le riforme costituzionali anche per superare in futuro il bicameralismo perfetto, ma in realtà già adesso agiscono come se le assemblee parlamentari non contassero nulla e anzi considerano la funzione propositiva del Senato un intralcio da superare a ogni costo. E’ davvero questo il Paese che vogliamo? E’ davvero questa l’idea di democrazia moderna che in nome di un presunto efficientismo legislativo abdica totalmente ai principi della rappresentatività? Io penso proprio di no. Noi della Lega Nord, che abbiamo sempre fatto del riformismo una ragione di vita, abbiamo sempre proceduto nel solco della democrazia e delle sue regole. Qui, invece, assistiamo a uno spudorato comportamento che ha come obiettivo il mero mantenimento delle posizioni di potere, a qualunque costo e a qualunque prezzo. Renzi gioca spregiudicatamente le sue carte, ma fare il premier non può e non deve significare prendersi gioco degli avversari politici. A Palazzo Chigi dicono che la maggioranza di governo non cambia e che il voto del Senato sull’Italicum non avrà conseguenze sui futuri assetti di governo e sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, ma la realtà potrebbe essere diversa. Chissà che non si tratti dell’ennesima bufala del premier, da mettere nel suo già ricco elenco che va da “stai sereno Enrico” al “cambio di verso dell’Italia o dell’Ue”. Una serie ininterrotta di bugie che servono a coprire l’incapacità del premier-segretario, e del suo Pd, a governare il Paese. Un’incapacità che, non a caso, potrebbe portare nei prossimi giorni i grandi elettori del Pd a mettere nell’urna l’ennesima scheda bianca.