Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, marzo 11, 2015

ALLE PROMESSE VIA TWITTER NON CREDE PIU' NESSUNO


di Giacomo Stucchi

Il voto finale alla Camera, in prima lettura, sul disegno di legge costituzionale per il superamento del bicameralismo perfetto e sulle modifiche al Titolo V della Costituzione, in occasione del quale una Forza Italia sino a oggi troppo accondiscendente con la politica dell’esecutivo sembra aver finalmente aperto gli occhi, non cambia la sostanza delle cose. Ovvero di un Paese abbandonato a se stesso e di un governo incapace che dopo aver inanellato una serie di fallimenti, dall’economia alla sicurezza, continua a gettare fumo negli occhi ai cittadini. La verità è che la riforma costituzionale targata Renzi, lungi dal risolvere il vero problema dell’ammodernamento del processo legislativo, è stata costruita, così come del resto la nuova legge elettorale, a uso e consumo del premier e del suo partito; o meglio della gran parte del Pd, visto che non sono mancati i voti in dissenso anche tra i deputati del partito di governo e suonano già i tamburi di guerra sull’Italicum. L’opposizione interna al Pd infatti ha già messo in chiaro che sulla nuova legge elettorale farà valere tutto il suo peso e che non la voterà se non sarà cambiata. Quindi, se davvero si voleva volgere lo sguardo al futuro, guardando al vero interesse del Paese, bisognava prendere altre strade anziché approvare un sistema parlamentare così pasticciato. Allo stesso modo non promette nulla di buono il ritorno in grande stile del centralismo introdotto con la riforma del Titolo V, fortemente voluta da Renzi per mortificare le specificità territoriali. Si tratta di un film già visto che farà tornare il Paese indietro di decenni e del quale, francamente, nessuno sentiva la mancanza. Il presidente del Consiglio ha detto che con queste riforme avremo un “Paese più semplice e giusto”, ma sono sempre meno le persone disposte a credere alle sue solite promesse annunciate su Twitter.