Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, maggio 07, 2015

L'ITALICUM NON INCANTA, DALLE REGIONALI POSSIBILI SORPRESE

di Giacomo Stucchi
Dai rapporti burrascosi coi sindacati a quelli conflittuali con il mondo della scuola, dalle lotte intestine all’interno del Pd al braccio di ferro con la Consulta sull’applicabilità (immediata o meno) della sentenza che ha bocciato una parte della riforma Fornero sulle pensioni, i fronti che il segretario-premier ha aperto sono davvero molti e tutti senza una soluzione concreta; e ne abbiamo citato solo alcuni giusto per restare all’attualità. Non dimentichiamo, infatti, che il giorno dopo le elezioni regionali tornerà in primo piano nell’agenda politica del governo la riforma costituzionale sul nuovo Senato e c'è già chi nel Pd aspetta questo momento per regolare i conti in sospeso. Insomma, come si può constatare i problemi sono tanti e non bastano certo i Twitter del premier a risolverli. Ma c’è un passaggio che potrebbe, in qualche modo, scandire i tempi e i modi in cui si svilupperà l’azione dell’esecutivo nei prossimi mesi. Si tratta delle elezioni regionali del 31 maggio che vedono coinvolte importanti regioni, più di mille comuni e circa 17 milioni di elettori. Un test significativo per il governo, che potrebbe anche condizionarne il prosieguo dell'attività. In questi giorni, compatibilmente con gli impegni istituzionali, giro per i territori, sento e incontro la gente, ascolto, come sempre, i loro malumori e le preoccupazioni. Fossi nei panni di Renzi non darei nulla per scontato. L’Italicum non ha appassionato più di tanto i cittadini che, invece, aspettano che urgenti provvedimenti vengano presi soprattutto per abbassare la pressione fiscale, che ha raggiunto livelli insopportabili, e per avere un minimo di accesso al credito per mandare avanti le proprie attività o, più semplicemente, per far fronte alle spese di casa. Nonostante la politica economica della Banca centrale europea, infatti, la banche non sempre immettono i soldi nel sistema e quindi l’economia non riparte. Così come del resto l’occupazione; e il Jobs act, sul quale persino Palazzo Chigi ha fatto scendere il silenzio dopo gli squilli di tromba dei mesi scorsi, al momento non sembra sortire effetti concreti.