Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, luglio 29, 2015

CON RENZI L'ECONOMIA E' FERMA AL PALO

di Giacomo Stucchi
I numeri sulle attivazioni di contratti a tempo indeterminato nei primi sei mesi di quest’anno, che il governo sbandiera come un grande risultato, non devono trarre in inganno. Il loro aumento, rispetto al 2104, dimostra solo che gli sgravi contributivi sono un incentivo alla creazione di rapporti di lavoro stabili sul totale delle assunzioni; ma questo non significa che sia in atto una vera e propria ripresa economica. Anzi, come rivela l’Istat, a luglio 2015 diminuisce l'indice del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese, con un vero e proprio crollo per quelle agricole; e peggiora sia l'attesa per la propria situazione che, soprattutto, per l'economia del Paese. Del resto a evidenziare quanto sia lenta ed effimera la nostra crescita è anche l’analisi del Fondo Monetario internazionale che, con l’attuale ritmo della nostra economia, prevede un periodo di circa vent’anni per recuperare i posti di lavoro persi negli ultimi anni. Tutto ciò dimostra quanto abbiamo sempre affermato: non bastano gli sgravi fiscali per le assunzioni a favorire la ripresa (un imprenditore assume solo se aumentano le commesse) ma serve mettere in moto l’economia reale riducendo le tasse, razionalizzando la spesa pubblica e semplificando la macchina burocratica. Ma il rimedio che il governo Renzi ha individuato per cercare di venire fuori da questa situazione rischia di essere peggiore del male. L’obbiettivo di recuperare risorse, infatti, non può essere perseguito con gli scandalosi tagli nella sanità che il dl Enti Locali si prefigge; perché le misure annunciate puniscono le regioni virtuose e penalizzano gli utenti. Se si vuole fare un’efficiente riduzione della spesa pubblica nella sanità si applichino allora in modo esclusivo i costi standard; e allora si che verranno fuori le mostruosità di un sistema che penalizza chi spende bene i soldi pubblici e avvantaggia, invece, chi li sperpera.