Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, novembre 25, 2015

FARE DI PIU' NELLA LOTTA ALLA JIHAD

di Giacomo Stucchi

Dinanzi ai fatti delle ultime ore, che dimostrano quanto complesse e di che portata siano sugli scenari internazionali le implicazioni della lotta all’Isis, è giusto chiedersi cosa i singoli Stati d’Occidente possono fare di concreto sul loro territorio per difendersi dalla minaccia jihadista. Per quanto ci riguarda i nostri Servizi, le forze dell’ordine, le procure lavorano all’unisono e tengono alta la guardia. Ma il governo può e deve fare di più guardando soprattutto al terrorismo islamico non solo come a un’emergenza da affrontare sul momento ma come a una lotta che richiede impegno, risorse e contromisure adatte alla situazione. Insomma, un nuovo approccio in grado di soddisfare la richiesta di sicurezza che viene dai cittadini. Più forze dell’ordine nelle grandi città di certo rassicura ma il loro prezioso lavoro rischia di essere vanificato se non si fa di più su altri fronti. Cominciando, per esempio, ad espellere subito quegli imam che nei loro sermoni inneggiano all’odio e che non rispettano le regole di civile convivenza nelle nostre città; e quelli che invece continuano a rimanere dovrebbero predicare nella nostra lingua. I Comuni facciano, poi, dei controlli adeguati sulla destinazione d'uso di un certo tipo di aree, magari della periferia. Si è tollerato molto in nome della libertà di religione senza sapere quello che veniva detto in questi centri culturali che poi diventano anche scuole islamiche. Non possiamo oggi non vedere più queste cose, per troppo tempo abbiamo guardato dalla parte opposta. Dinanzi alla minaccia del terrorismo jihadista bisogna adottare tutte le misure necessarie, o mettere in pratica quelle già esistenti, per espellere subito dal nostro Paese tutti coloro che detengono o diffondono materiale che inneggi alla guerra santa. In questi casi, infatti, gli ammonimenti non servono più e per quei pochi immigrati che vengono espulsi, come accaduto a Bologna per i quattro marocchini sospettati di fare proselitismo jihadista, molti altri potrebbero continuare a farlo indisturbati.