Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, dicembre 22, 2015

QUEI DIRITTI VIOLATI DAI GOVERNI PD

di Giacomo Stucchi
Prima con la legge Fornero, che ha cancellato il diritto di chi avrebbe dovuto andare in pensione dopo tanti anni di lavoro, poi con il decreto del governo Renzi che, in una notte, ha tolto il diritto dei risparmiatori a poter contare sui propri risparmi frutto dei sacrifici di una vita, il denominatore comune dei governi Pd è sempre quello di violare diritti acquisiti. Ma i casi citati sono solo la punta di un iceberg fatto di bugie. Dalle politiche sul lavoro a quelle sociali, dalle elargizioni elettorali di bonus, che poi i contribuenti hanno restituito con gli interessi sotto forma di altre tassazioni (per esempio quelle immobiliari), alle tante altre promesse non mantenute, il governo Renzi non ha precedenti per menzogne e reticenze. Una condotta che non sta certo contribuendo a rinsaldare il rapporto di fiducia tra l’opinione pubblica e le istituzioni, tutt’altro. Dopo aver demolito con un’aberrante politica fiscale, il mercato immobiliare, il premier e i suoi ministri hanno ora fatto a pezzi un altro caposaldo della nostra economia, quello del risparmio. In una notte l’ex sindaco di Firenze, che guida il Paese senza essere mai stato eletto, ha distrutto una grande forza del nostro sistema, qual è sempre stata quella rappresentata dalla capacità di risparmio dei cittadini. La vicenda delle quattro banche salvate in extremis, ma a scapito dei piccoli risparmiatori, è emblematica. Testimonia la totale incapacità e noncuranza di governi, con dentro il Pd, troppo attenti a tutelare gli interessi dei più forti e per niente propensi a garantire i più deboli. Renzi pensa che approvare l’ennesima legge di Stabilità fatta di marchette ed elargizioni particolari, o andare tra i nostri militari in missione all’estero indossando la divisa, possa restituirgli credibilità ma noi pensiamo che non sia così; e siamo certi che i cittadini, al momento opportuno, sapranno ripagarlo con la sua stessa moneta.