Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, gennaio 07, 2016

ANNO NUOVO VECCHI PROBLEMI

di Giacomo Stucchi
L'anno che si è appena concluso non ha, purtroppo, buone notizie da ascrivere al merito del governo in carica. I fallimenti infatti sono di gran lunga maggiori e più importanti dei riconoscimenti che semplicemente non esistono. Le prospettive poco rosee per la ripresa economica mondiale, i nuovi e vecchi scenari geopolitici globali che si presentano prepotentemente alla ribalta in questi primi giorni del nuovo anno, rendono inoltre l’idea di quanto poco rilevante e lungimirante sia il governo del nostro Paese. Renzi ha infatti impantanato il Parlamento per due anni in un’attività legislativa che ha visto in primo piano delle riforme costituzionali, certamente necessarie ma mai veramente prioritarie rispetto alle esigenze del momento, e rischia adesso di fare altrettanto per i prossimi mesi con questioni come quelle della “stepchild adoption”. Intanto, sul fronte economico, la ripresa dell’occupazione è ancora lenta e di questo passo per recuperare i posti di lavoro persi con la crisi ci vorranno decenni. Tutto questo nonostante i costosissimi, per le tasche dei contribuenti, provvedimenti del governo quali sono il combinato disposto tra sgravi alle imprese e l’assunzione a tempo con il cosiddetto Jobs Act. Le prime esperienze di coloro che sono stati assunti con il Jobs Act, che cominciano a trapelare sulla stampa, dimostrano peraltro che si tratta di una riforma con grossi limiti. Si crea l’illusione dell’impiego stabile ma in realtà si mette a repentaglio la solidità e la sicurezza delle stesse vite di chi, giovane o meno, è alla ricerca di un lavoro. Per quanto ci riguarda restiamo convinti che una delle priorità era e rimane quella di mettere mano alla sciagurata legge Fornero che ha impedito, tra l’altro, agli anziani di andare in pensione e ai giovani di trovare un lavoro. Infine, il prelievo forzoso dalle tasche dei cittadini, con la vicenda del salvataggio delle quattro banche, e l’aumento di alcune tariffe e servizi comunali nel 2016, rendono di fatto ininfluente l’abolizione della tassa sulla prima casa. Sul fronte internazionale si è sprecato del tempo prezioso andando avanti con la politica delle pacche sulle spalle e delle battute. Maggiore risolutezza, e probabilmente anche più esperienza, avrebbero probabilmente contribuito ad affrontare in modo più efficace certi dossier, come quello sulla gestione dei flussi migratori. Vicende quali quelle vissute da molte donne in alcune città tedesche, in particolare a Colonia, nella notte di Capodanno, faranno forse rinsavire quei falsi buonisti e perbenisti della sinistra che per mesi e mesi hanno dato dei populisti a chi lanciava un allarme sociale concreto e realistico. Più in generale è impossibile non constatare come l’Ue sia divisa su tutto: dalle politiche economiche e finanziarie a quelle sull'energia. Definiscono chi dissente da quest'Europa un euroscettico ma io lo definirei più un lungimirante; soprattutto se questo dissenso, come nel caso della Lega Nord, non è dell'ultima ora.