Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, gennaio 14, 2016

QUEI DETTAGLI SOSPETTI

di Giacomo Stucchi
Anche ai più distratti appare evidente come il calendario dei lavori al Senato imposto dalla maggioranza di governo, che ha stabilito il voto in aula sulla riforma costituzionale (l’ultima volta al Senato) per il 19 e il 20 gennaio, e poi il 21 il rinnovo delle presidenze delle commissioni (previsto a metà legislatura e invece già slittato lo scorso settembre), sia sospetto. E proprio in quest’agenda dei lavori parlamentari al Senato, apparentemente un dettaglio, che infatti potrebbe nascondersi tutta la debolezza del governo in carica. Il fatto è che i numeri a Palazzo Madama a favore di Renzi, e quindi anche del ddl Boschi, sono ormai un vero e proprio terno al lotto. E quindi la sensazione, più che fondata, è che anche le presidenze delle commissioni possano servire alla bisogna; e cioè a raggiungere la fatidica quota 161. Rischiare di allontanare il voto o, peggio, di andare sotto nella riforma “madre di tutte le battaglie” può infatti rivelarsi esistenziale per il governo che peraltro mostra di avere già il fiato corto. I sondaggi infatti danno l’esecutivo in caduta libera nel gradimento dell’opinione pubblica e anche l’immediato futuro potrebbe riservare della sgradite sorprese al premier. L’approvazione in tutta fretta della riforma costituzionale, e il successivo dibattito referendario, offrono infatti a Renzi l’opportunità di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica, in primis, dai risvolti che potrebbero arrivare nelle vicende giudiziarie sul caso Etruria; e poi dalle elezioni amministrative nelle grandi città, come Milano, Roma o Napoli, dove per il Pd si prospetta una strada tutta in salita. A tutto ciò si aggiunga che la narrazione renziana di un Paese in ripresa, dal punto di vista economico, è smentita dalle molte incertezze esistenti sia sul fronte della produzione industriale sia su quello dei consumi.