Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, febbraio 25, 2016

SULLE MOSCHEE NESSUNA DISCRIMINAZIONE MA LA SICUREZZA DEI CITTADINI VIENE PRIMA DI TUTTO

di Giacomo Stucchi
La legge della Regione Lombardia sulle moschee non nega a nessun fedele la possibilità di pregare. Bisogna partire da questa constatazione di fatto per poterne discutere senza preconcetti e falsità. Qui non si tratta di difendere la posizione, sia pur legittima, di un movimento politico ma di mettere i sindaci nelle condizioni di garantire più sicurezza ai loro cittadini sul territorio. Considerato che un atteggiamento indifferente, di certi legislatori e amministratori di sinistra, ha favorito la nascita di una miriade di luoghi di culto islamici del tutto fuori controllo, è giunto il momento di porsi il problema di una regolamentazione. Non si tratta di discriminare nessuno, la libertà di culto è assolutamente garantita così come prevede il nostro ordinamento; ma è ora di finirla con l’inconcludente buonismo di sinistra che fa finta di non vedere quanto possa essere pericoloso mettere l’islamismo radicale nelle condizioni di fare proseliti. Siamo certi che tutti gli islamici moderati, che vanno nelle moschee per pregare e non per fomentare odio, non abbiano nulla in contrario a che questo avvenga seguendo delle semplici regole. Non crediamo, per esempio, sia una discriminazione recitare il sermone in italiano. Anzi, pensiamo sia una forma di rispetto nei confronti di un Paese tollerante e democratico che riconosce a tutti la possibilità di professare liberamente la propria fede. Tutto il contrario di quanto, purtroppo, accade nei Paese islamici dove ai cristiani non è di certo consentito costruire luoghi di culto. Invece da noi non solo esistono le grandi moschee in tutte le principali città del Paese ma nascono come funghi i cosiddetti “centri islamici indipendenti”, del tutto fuori controllo anche da parte degli stessi Centri ufficiali e riconosciuti, di ispirazione fondamentalista e che utilizzano internet per comunicare. Nessuno ha la verità in tasca per affermare con certezza che in questi luoghi di culto abusivi si annidi la propaganda jihadista ma chi si sente di poterlo escludere del tutto?