Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, aprile 12, 2016

LA SOLITUDINE DEL GOVERNO E' COLPA DEL PD

di Giacomo Stucchi
Al di là della rappresentazione plastica della solitudine del premier e del suo governo, resa evidente alla Camera con l’uscita dall’aula delle opposizioni allorquando Renzi ha preso la parola per intervenire sull’ultimo voto parlamentare delle riforme costituzionali, è soprattutto il Pd che deve chiedersi come mai un passaggio sulla carta importante è diventato invece uno stantio atto dovuto. Negli ultimi due anni il Pd che non ha vinto le elezioni del 2013, come dimenticare il laconico commento di Bersani “pur essendo arrivati primi non abbiamo vinto", ha tollerato, favorito e vissuto all’ombra del renzismo; approvandone ogni provvedimento e mantenendo all’occorrenza, con una parte di esso, una posizione critica ma accondiscendente. Anche sul percorso delle riforme, del resto, il Pd ha la responsabilità di averlo trasformato in un viaggio pieno di “insidie” per le opposizioni che hanno dovuto subire contingentamenti, canguri e financo avvicendamenti in Commissione di parlamentari democratici non favorevoli; altro che prova di democrazia! Ma alla fine che ha fatto il Pd? Ha approvato silente la riforma costituzionale della Boschi e ha riportato l’orologio indietro nel tempo. Questa riforma costituzionale, infatti, mette di nuovo in primo piano lo Stato centralista in nome di un’efficienza legislativa e governativa tutta da dimostrare. Dinanzi a decisioni importanti per il destino del Paese, come lo sono quelle che riguardano lo stravolgimento della carta costituzionale, le varie anime del Pd hanno continuato a stare contemporaneamente nelle stanza dei bottoni per poterne poi uscire quando conveniva farlo. Guardando più all'interesse della poltrona che a quello reale del Paese. Troppo comodo e troppo facile. Renzi oggi è più solo di due anni fa non per colpa delle opposizioni, che non condividono le sue riforme, ma per non avere nel suo partito una classe dirigente all’altezza delle sfide che lo stesso premier si è posto.