Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, luglio 05, 2016

PD ALLA RESA DEI CONTI ED ECONOMIA FERMA AL PALO

di Giacomo Stucchi
La Brexit ha solo rinviato il redde rationem nel Pd ma il durissimo scontro nella direzione del partito ha reso, se possibile, la situazione ancora più difficile di quanto si potesse immaginare; ma il clima pesante era già evidente all’indomani del voto amministrativo che ha pesantemente penalizzato il Pd. Renzi, nella sua analisi fatta ai parlamentari e ai dirigenti del maggior partito di governo, ha continuato a minimizzare gli effetti del voto nelle città ma l’impressione è che gli esiti della consultazione abbiano definitivamente segnato un solco nei destini dell’esecutivo e fors’anche del premier. A testimoniarlo il fatto che le critiche all’operato del segretario-presidente non provengono più solo dalla minoranza (Bersani, Cuperlo, Speranza) ma anche dalla maggioranza del partito (in primis dal ministro Dario Franceschini). Per l’ex sindaco di Firenze adesso la strada è tutta in salita e i margini di manovra sono stretti tra l’esito del referendum costituzionale, che nei sondaggi vedono i No consolidare il loro vantaggio, e i condizionamenti di alleati di governo e compagni di partito che non sono più disposti a concedere nulla all’inquilino di Palazzo Chigi. In mezzo a tutto questo, purtroppo, ci sta però il Paese e i suoi problemi che continuano a rimanere irrisolti. A cominciare dal fronte economico che, come annuncia l’Istat  evidenzia “segnali meno favorevoli provenire dai consumi, dal clima di fiducia delle famiglie e dalle imprese dei servizi. In questo quadro, l'indicatore composito anticipatore dell'economia italiana ha segnato un'ulteriore discesa, prospettando un rallentamento nel ritmo di crescita dell'attività economica nel breve termine". Insomma, un quadro decisamente negativo che non lascia presagire nulla di buono neanche per il futuro. Anche perché il Pd e gli alleati di governo, incuranti della tante difficoltà esistenti nella vita quotidiana di cittadini e imprese, sono impegnati solo a salvaguardare le attuali poltrone e a garantirsi quelle future; e non sono certo interessati ad occuparsi dei problemi del Paese.