Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, settembre 27, 2016

RENZI L'ILLUSIONISTA NON VINCERA'


di Giacomo Stucchi

Svelato l'arcano sulla data del referendum, si voterà il 4 dicembre. Una data non certo casuale, scelta dal premier per portare gli elettori allo sfinimento sul tema delle riforme, avere il tempo di "lavorarsi" il voto degli italiani all'estero (non a caso la Boschi è in missione in Sud America), accontentare qualche categoria di contribuenti con la manovra economica e sperare che nei mesi che mancano al voto succeda qualcosa che possa tornargli utile per risalire la china. E' davvero paradossale, per un governo che ha sempre detto di volere "correre" per fare le cose, che adesso siano necessari altri due mesi per portare i cittadini a votare sulle riforme. La verità è che Renzi sta facendo di tutto per non perdere perché, nonostante il suo funambolismo politico, sa perfettamente che una sconfitta (molto probabile se si fosse votato a breve) non può rimanere senza conseguenze. Il voto referendario, in un modo o nell'altro, segnerà una legislatura che, in tutta onestà, avremmo voluto impiegare per occuparci di problemi più urgenti per i cittadini: dal lavoro che non c’è, nonostante i molti miliardi messi sul piatto dal governo per gli incentivi alle imprese ad assumere, a una seria riduzione della pressione fiscale che non potrà mai esserci senza un reale taglio alla spesa pubblica improduttiva. Avremmo voluto occuparci di tutto questo ma il premier, l’uomo solo al comando, coadiuvato da una maggioranza parlamentare più incline a tutelare i propri interessi che non quelli dei cittadini, ha voluto diversamente. Da questo momento quindi, sino alla prima domenica di dicembre, per tutti gli elettori ogni occasione è buona per informarsi sui contenuti della riforma. Al di là delle singole questioni da tenere in considerazione se passasse questa riforma, che vanno dalla difficoltà di modifica della Costituzione, che richiederebbe il voto di una Camera e di un Senato eletti con leggi completamente diverse, in tempi diversi e da soggetti diversi, alla complicazione dell'articolo 70 sulla funzione legislativa della Costituzione, che attualmente è composto da sole nove parole e che invece nella nuova versione voluta dal duo Renzi-Boschi sarebbe addirittura di 451 parole, il punto è che ogni cittadino ha il dovere di informarsi e di farsi una cognizione di causa. Non bisogna considerare il voto referendario come un adempimento di ordinaria amministrazione, non lo è affatto! Per rendersene conto basti pensare al titolo ingannevole che troveremo, salvo colpi di scena, sulla scheda elettorale annunciata dal presidente del Consiglio in televisione, al continuo balletto sulla data del voto e all’occupazione mediatica che il premier ha già cominciato per perorare la sua causa. Sono i trucchi e trucchetti dell’illusionista Renzi, ma questa volta il gioco di prestigio non riuscirà.