Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, novembre 17, 2016

OLTRE AL DANNO ANCHE LA BEFFA


di Giacomo Stucchi

Le promesse fatte da Renzi nel suo tour elettorale per il Paese continuano a fioccare in ogni dove. Un giro, accompagnato da contestazioni un po’ ovunque, durante il quale il premier sta dando il “meglio” di sé come imbonitore e come divulgatore di false speranze. Il presidente del Consiglio continua ad annunciare lo stanziamento di centinaia di milioni di euro come fossero noccioline, da ultimo addirittura con l’annuncio dello sgravio totale per tutto il 2017 per le aziende che assumeranno al sud. Una misura che sa tanto di bufala per il semplice motivo che, ammesso che le risorse si trovino davvero, il Jobs Act dovrebbe ormai aver insegnato che gli sgravi per un periodo servono a poco al fine di creare occupazione stabile. Tanto più nel Mezzogiorno dove, a cominciare dalle infrastrutture, le imprese non sono nelle migliori condizioni possibili per operare. Ma poco importa perchè l’obiettivo del governo è solo quello di far vincere il Sì il prossimo 4 dicembre, senza porsi tanti problemi sulle modalità. Fra le tante sceneggiate alle quali stiamo assistendo in questi giorni c’è pure quella di Renzi in versione verginella della politica che, in caso di vittoria del No al referendum, il giorno dopo non sarebbe disposto a fare pasticci; perchè lui non è “quello che si mette d'accordo con gli altri partiti per fare un governo di scopo o un governicchio". Detto da uno che, da un lato, si è insediato a Palazzo Chigi grazie a una congiura di palazzo, tipica di quelle pratiche da Prima Repubblica che ha sempre detto di voler rottamare, e dall’altro, si è fatto approvare una riforma costituzionale da una raccogliticcia maggioranza parlamentare, suona davvero come una beffa. Un'altra presa in giro è stata quella di aver portato i cittadini a votare su un testo costituzionale che più pasticciato non potrebbe essere. Dalle competenze del nuovo Senato al rapporto tra Stato e Regioni, non c’è davvero nulla che questa riforma semplifica o migliora; e anzi su molte cose gli stessi proponenti ammettono che, subito dopo la sua eventuale approvazione, dovranno metterci mano per cambiarla o modificarla.