Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, dicembre 20, 2016

IL GOVERNO GENTILONI AVAMPOSTO DEL RENZISMO AL POTERE

di Giacomo Stucchi

Dopo il voto referendario per Renzi niente è più come prima. Abbiamo visto tutti come, una volta uscito dal Palazzo, l’ex premier abbia perso completamente la bussola. Prima ha cercato di andare subito alle urne con le leggi elettorali disponibili e con il suo governo in carica per gli affari correnti. Poi, dopo il diniego del Quirinale, ha condotto consultazioni parallele a quelle ufficiali del presidente della Repubblica e, come se non bastasse, ha tentato di porre un limite temporale e politico al nuovo governo, condizionandone la composizione con esponenti di sua fiducia. Insomma, tanta schizofrenia politica si spiega solo con la rabbia dell’ex premier per la sconfitta elettorale subita ma anche con la smania di riconquistare al più presto quanto perduto. Ma il Renzi post referendum non ha più certezze su nulla e anche nel Pd, ovvero il partito di maggioranza relativa che in Parlamento detiene un numero di deputati senza i quali è impossibile approvare alcunché, le idee non sembrano essere per niente chiare. Nel frattempo il governo Gentiloni, oltre a essere l'avamposto del renzismo al potere, serve anche per mettere una pezza (oltre che miliardi di euro) ai tanti problemi che la vecchia-nuova maggioranza ha lasciato irrisolti. La vicenda Mps è emblematica. La crisi era nota da tempo ma Renzi e Padoan hanno sempre detto di voler puntare al mercato per una soluzione, sapendo bene quanto questa strada fosse improbabile. Ma era tempo di campagna elettorale referendaria, di promesse iperboliche, di patti per lo sviluppo da firmare in pompa magna in quante più città possibili; e non era quindi né bello né utile dire ai cittadini come stavano davvero le cose. Adesso ha provveduto Gentiloni a farlo, convocando il Consiglio dei ministri e chiedendo di aumentare l’indebitamento di 20 miliardi di euro per un eventuale intervento sulle banche, non solo Mps, in caso di un loro fallimento. Ma Padoan non aveva detto che il sistema bancario era solido?