Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, gennaio 26, 2017

LA TELA DI GENTILONI E LA PAURA DI RENZI

di Giacomo Stucchi
La buona notizia è che siamo nelle condizioni di andare a votare al più presto, quella brutta è che, grazie ai governi Letta e Renzi, sono stati buttati al vento quattro anni di legislatura. È questa la sintesi alla quale si può arrivare a seguito della sentenza della Consulta sui ricorsi contro l’Italicum. Cosa accadrà adesso? In primo luogo, chi negli ultimi tempi ha cincischiato sulla possibilità di andare a votare sarà ora costretto a scoprire le sue carte. L’immediata applicazione della legge elettorale rende infatti percorribile la strada del voto anticipato. In secondo luogo, si può certo dire che la Consulta, ritenendo costituzionale il premio di maggioranza del 55% al primo turno e bocciando invece il ballottaggio, ha di fatto sconfessato il governo Renzi e la sua presunzione di approvare una legge senza una larga condivisone parlamentare. Ricordiamo, infatti, che sull’Italicum, che tra l’altro passerà alla storia per essere la prima legge elettorale entrata in vigore ma senza trovare applicazione pratica, l’ex premier ha chiesto la fiducia in Parlamento. Insomma, dalla riforma costituzionale a quella della pubblica amministrazione, dalla legge elettorale a tutte le altre riforme (dal lavoro alla scuola) il segretario del Pd non ne ha azzeccata una! Come oggi, dalle parti del Nazareno, si possa dire di essere soddisfatti è davvero un mistero. La sensazione, quindi, è che sia già cominciato un nuovo braccio di ferro all’interno del Pd. Con il governo Gentiloni, e i suoi sostenitori, impegnato a tessere la tela di Penelope, che consisterà nel fare e disfare accordi per una nuova legge elettorale e prendere tempo per restare al proprio posto; e il segretario Renzi che continuerà a far chiedere ai suoi replicanti il voto subito, ma non per occuparsi davvero dei mille problemi del Paese, che ha già dimostrato di non saper risolvere, ma per paura di non riuscire a tornare più a Palazzo Chigi.