Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, gennaio 10, 2017

TUTTI I NODI DEL GOVERNO RENZI VENGONO AL PETTINE

di Giacomo Stucchi
Tra i temi più importanti all'ordine del giorno dell’agenda politica dell’anno appena iniziato c’è di certo quello della nuova legge elettorale. Il vuoto legislativo lasciato dal governo Renzi, che com’è noto con l’Italicum ha fatto approvare al Parlamento una legge valida solo per la Camera, mette oggi il Paese nell’impossibilità di andare rapidamente al voto. La Lega Nord è per iniziare subito l’iter legislativo per il varo della nuova legge, mentre altre forze politiche vorrebbero attendere la pronuncia della Consulta sull’Italicum del prossimo 24 gennaio. I prossimi passaggi parlamentari diranno quanto queste forze politiche siano davvero desiderose di approvare subito una buona legge elettorale o se invece mirino a portare avanti una legislatura che ormai non ha più nulla da dire. Frattanto i numerosi nodi della stagione di governo renziana vengono al pettine: dalla riforma costituzionale a quella della pubblica amministrazione, dal Jobs Act alla Buona scuola, dalle banche al controllo dell’immigrazione, non c'è un solo risultato positivo. Anzi, si constatano gli ennesimi dati negativi sul lavoro, che soprattutto per i giovani confermano un vero e proprio disastro; e si prende atto che il ministro dell’Interno Minniti, andando in Libia, ancorché con una situazione locale molto complicata, nella quale non è certo facile avere degli interlocutori affidabili e soprattutto nelle condizioni di prendere e rispettare impegni precisi, stia almeno tentando di fare ciò che il suo predecessore in tre anni al governo non ha mai fatto. Ovvero tentare di collaborare con le autorità libiche (almeno quelle riconosciute) per cercare di bloccare sul nascere le partenze dei barconi che si avventurano per mare. Insomma, per il governo Gentiloni non è certo facile porre rimedio ai disastri dell'era renziana. D'altra parte il primo ad aver espresso un giudizio negativo sull'esperienza di governo di Renzi, asfaltata dal risultato del referendum, è stato il capo dello Stato. Nel suo discorso presidenziale di fine anno Mattarella ha, tra l'altro, posto l'accento sulla disastrosa situazione del lavoro, dei salari e della disoccupazione giovanile; e i toni utilizzati sono stati molto diversi da quelli trionfalistici di Renzi e Poletti.