Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, febbraio 07, 2017

IL PARTITO DEL "NON VOTO" LAVORA A PIENO REGIME


di Giacomo Stucchi

“Lasciare al governo Gentiloni la possibilità di fare delle cose” è ormai un mantra per chi vuole la continuazione della legislatura a tutti i costi. Ma che cosa esattamente dovrebbe fare un esecutivo fotocopia di quello che lo ha preceduto, rimasto al suo posto per tre anni ma costretto alle dimissioni dalla bocciatura popolare del referendum dello scorso 4 dicembre, non è dato sapere. A parte provvedimenti a favore di qualcuno, come il decreto salva-banche all'esame del Senato, che non fa chiarezza sui grandi debitori di Mps, su occupazione, riforme, in primis quella elettorale, sicurezza, o su una nuova politica per combattere l’immigrazione clandestina, a Palazzo Chigi nessuno dice in concreto quali provvedimenti adottare. Si rimane sempre nel limbo delle buone intenzioni che, però, non diventano mai fatti. Viene da pensare che si sia ormai costituito, di fatto, un partito trasversale del “non voto” intenzionato ad aspettare più che a fare. La pubblicazione delle motivazioni della sentenza con la quale la Consulta ha in parte bocciato l'Italicum è di certo un passaggio importante; ma niente, tuttavia, avrebbe vietato di cominciare il dibattito parlamentare sulla legge elettorale anche prima. Com'è noto la Lega Nord è per le elezioni anticipate il più presto possibile ma altre forze politiche preferiscono continuare a discutere di legge elettorale solo nei salotti televisivi o nelle interviste rilasciate ai giornali. Premio alla lista o alla coalizione, collegi grandi o piccoli, liste o capilista bloccati, insomma si discute di tutto pur di scongiurare una rapida approvazione di un nuovo sistema di voto; e si perdono di vista i veri problemi del Paese che invece andrebbero affrontati con un nuovo governo pienamente legittimato dal voto popolare. La verità è che alcuni pezzi del Pd, e i centristi della maggioranza, vedono nelle elezioni un evento disastroso da evitare come la peste; e il partito del "non voto" cerca di incutere nell'opinione pubblica ingiustificate paure e inesistenti incertezze pur di allontanare le urne, mentre in realtà i cittadini dovrebbero temere di più la prosecuzione del governo in carica visto che nuove tasse e balzelli sono già all'orizzonte.