Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, marzo 16, 2017

IL GOVERNO GENTILONI TIRA A CAMPARE MENTRE I CITTADINI TIRANO LA CINGHIA

di Giacomo Stucchi
L'esito del voto di sfiducia al ministro Luca Lotti, passato per il momento indenne dalle forche caudine del Senato, non deve trarre in inganno. Più che un rafforzamento del governo, infatti, si tratta del prosieguo di una lunga agonia politica alla quale l'esecutivo Gentiloni sembra essere destinato.
 
"Non voglio tirare a campare", avrebbe detto Gentiloni alla Camera incontrando i deputati del Partito Democratico (o meglio, di ciò che resta di quel gruppo parlamentare dopo la scissione), ma è esattamente ciò che ha fatto da quando si è insediato.
 
Il vivacchiare del governo è un dato di fatto e non può che danneggiare i cittadini, a cominciare da una politica economica senza criterio. Nel Def che sarà presentato il prossimo mese di aprile, infatti, potrebbe non esserci alcun accenno al taglio del costo del lavoro né un provvedimento degno di nota riguardo al cuneo fiscale. Forse perché mentre l'Unione europea si dichiara intenzionata a rivedere, o a limitare la flessibilità concessa a Renzi, il premier Gentiloni è costretto a fare marcia indietro sulle sue promesse.
 
Insomma, siamo sempre ai soliti annunci propagandistici ai quali però non seguono i fatti concreti. Di concreto, però, c’è l’intenzione del Mef di riesumare quella riforma del catasto lasciata in standby dall’ex premier, ma che adesso potrebbe essere tirata fuori dal cassetto per fare cassa.
 
Intanto il governo e la maggioranza che lo sostiene sono impegnati a scansare il pericolo del referendum sui voucher, che si annuncia già una nuova Caporetto per il Pd e per Renzi, dopo quella del 4 dicembre sulla riforma costituzionale. La data del referendum è stata fissata per il prossimo 28 maggio ma non è da escludere un decreto del governo che modifichi o cancelli del tutto i voucher e renda inutile, quindi, la consultazione elettorale.
 
Il rischio di un’altra batosta elettorale per il Pd è grosso e, quindi, dopo lo sconsolante dibattito in Senato sulla sfiducia al ministro Lotti, una campagna elettorale congressuale che non scalda gli animi e un’inerzia governativa sconsolante, alla maggioranza parlamentare che tiene in piedi l’esecutivo non rimane altro che aggrapparsi al governo Gentiloni; e tenerlo in vita il più a lungo possibile per allontanare quelle urne che ora il Pd teme come la peste.
 
Sui voucher, però, rimane il fatto che l'utilizzo di questo strumento, ancorché non direttamente legato alla riforma del Jobs Act, ha avuto un incremento strabiliante nel 2016, proprio con il governo Renzi.