Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, marzo 14, 2017

LA RIPARTENZA DI RENZI NON CONVINCE NESSUNO

di Giacomo Stucchi
L'appello all'unità fatto da Renzi al lingotto di Torino, per l'ultima giornata della convention del Pd in vista delle primarie, sembra più dettato dalle necessità del momento che non da una reale volontà del candidato alla segreteria di mettere insieme le tante componenti del partito.
 
L'ex premier, infatti, nella sua precedente segreteria, ma anche nell'esperienza di governo, non sarà certo ricordato per una politica inclusiva; tuttavia occorre fare di necessità virtù e quindi in questo momento, non certo felice per il Pd e per l’ex segretario, serve ricordarsi del valore dell’unità e invocarla a gran voce.

"Non vogliamo – dice ancora Renzi - un partito di correnti e caminetti, c'è bisogno di più leader non di meno leader. Quello senza leadership è un modello sbagliato”. Quasi a voler sottolineare che l’appello all’unità, però, non significa che il “rottamatore” ha l’intenzione di farsi condizionare dalle correnti. Ma la strategia renziana per tornare alla guida del partito non coincide con quella delle varie anime del Pd che non avrebbero più nessuna intenzione di appoggiare Renzi, nella sua battaglia per il rinnovo del mandato di segretario, incondizionatamente.

Un errore, quello dell’appoggio incondizionato, che a Largo del Nazareno hanno commesso una volta e che non vogliono più ripetere. Insomma, l’impressione è che Renzi, ancorché al momento dato per vincitore alle primarie, per rimanere alla guida del Pd potrebbe pagare un dazio pesante. Nessuno, infatti, nel suo partito è intenzionato a dargli credito come un tempo.

E se non si fidano più di lui nel suo partito figuriamoci fuori. I sondaggi fotografano un Pd in caduta libera, a fronte di un centrodestra che, unito, è quanto mai competitivo. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni, ma la sensazione è che la convention del Pd del lingotto abbia lasciato in quel partito e nell’opinione pubblica più dubbi che certezze. Uno slogan, ‘tornare a casa per ripartire insieme’, accompagnato da un trolley, potrebbero non bastare per convincere davvero gli elettori del Pd ormai disillusi da una leadership poco credibile.