Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, marzo 30, 2017

NUOVE RENDITE CATASTALI E TAGLIO DELLE DETRAZIONI FISCALI TRA LE "SORPRESE" PASQUALI DEL GOVERNO GENTILONI

di Giacomo Stucchi
In mezzo al marasma politico e istituzionale, del quale il Pd e le sue divisioni sono i principali artefici, i cittadini devono temere qualche brutta sorpresa con un aumento delle tasse? Dalle parti di Palazzo Chigi si cerca di edulcorare la questione ma alcuni segnali fanno capire che si va proprio in questa direzione. Le cattive notizie per i contribuenti potrebbero infatti arrivare alla vigilia della vacanze pasquali, entro il 10 aprile, quando il governo Gentiloni dovrà varare il Def e il Programma nazionale di riforma (Pnr). Nel menù del Pnr il piatto forte si annuncia essere la riforma del catasto, intesa come valutazione dei valori immobiliari basata sui metri quadri anziché dei vani e, soprattutto, sull’aggiornamento delle rendite catastali.
  
Una batosta per tutti i proprietari di immobili che non tiene conto, tra l’altro, del fatto che dal mercato immobiliare lo Stato già oggi attinge una cifra mostruosa che, secondo le stime di Confedilizia, supera i 50 miliardi di euro. Basti pensare ai tributi patrimoniali Imu e Tasi, che ammontano a 22 miliardi. Nell’ultimo lustro tutti i governi hanno attinto al mercato immobiliare per fare cassa, con il risultato che la tassazione, soprattutto sulle seconde case, ha raggiunto livelli stellari; deprimendo, peraltro, il settore dell’edilizia che è sempre stato volano di sviluppo per la nostra economia. Un ulteriore aumento della pressione fiscale in questo comparto potrebbe morticare maggiormente del tutto il mercato dell’edilizia, e il suo indotto, già messi a dura prova negli ultimi anni.
  
Altra misura annunciata è poi quella della revisione delle detrazioni fiscali. Un’operazione che di fatto si traduce in un aumento della tasse per molte famiglie che ne usufruiscono. Il rischio è che anziché eliminare quelle obsolete si faccia tabula rasa. Un pò come è successo coi voucher, uno strumento che forse andava riformato ma che invece l’esecutivo ha eliminato del tutto perché Renzi temeva di perdere un altro referendum dal forte impatto politico e sociale. L’impressione, quindi, è che le dichiarazioni ufficiali degli esponenti di governo, che annunciano misure a favore della crescita, siano solo parole; e che la realtà, invece, sia ben diversa.