Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, giugno 01, 2017

IL PD COME SATURNO


di Giacomo Stucchi

A giudicare dai resoconti giornalistici sui lavori dell’ultima direzione del Pd, ma anche dalle dichiarazioni del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che conferma la sua contrarietà al disegno renziano sulla legge elettorale, e non solo, sembra di capire che dalle parti del Nazareno il congresso non sia mai finito, e forse non finirà mai. Viene da chiedersi come un elettore di buon senso possa mai dare il voto a un partito che, in una sola legislatura, ha già fatto cadere due suoi governi e potrebbe fare lo stesso con il terzo. Quasi come un moderno Saturno, la divinità greca che secondo la mitologia divorò i suoi figli uno a uno per la paura di essere soppiantato e privato del potere, il Pd butta giù i suoi governi come nulla fosse. Poco importa, comunque, perché alla fine ciò che conta davvero è che il treno della nuova legge elettorale, e delle elezioni politiche a breve, sia partito e proceda spedito.

Gli esponenti del Pd più vicini a Renzi, che nel frattempo si è improvvisato come improbabile lettore di rassegna stampa, hanno sempre detto che la legislatura è finita il 4 dicembre scorso ma hanno omesso di aggiungere che insieme alla legislatura è finita anche la stagione politica dell’uomo solo al comando. Ne avremo una prova molto presto quando, finalmente, torneremo a votare e Renzi capirà che vincere le elezioni politiche è tutt'altra cosa che battere un paio di avversari al congresso del suo partito. La verità è che l'ex premier ha provato a fare il riformatore ma gli è andata male. Si è ripreso il partito ma il suo fatturato politico rimane fallimentare. A cominciare dalla sue riforme, in primis quella sul mercato del lavoro, con poche luci e molte ombre. Gli stessi dati dell'Istat su occupazione e Pil, che i renziani cercano di magnificare in ogni modo, fotografano una realtà ancora lontana da quella di altri Paesi europei. A fronte, però, di costosissimi incentivi pubblici che non hanno prodotto gli effetti sperati.