I MILIARDI DI SOLDI PUBBLICI MESSI SUL PIATTO DA RENZI HANNO PRODOTTO SOLO OCCUPAZIONE A TERMINE
di Giacomo Stucchi
Il governo si aggrappa ai dati comunicati dall’Istat per dimostrare che
l’occupazione è in ripresa, così come la crescita. Ma il dato statistico, che
come tale deve essere considerato, in alcun modo può essere interpretato come
sintomo di un’economia che riparte davvero. Il tasso di disoccupazione
dell’11,1% registrato dall’Istat a giugno, infatti, indica un aumento
soprattutto dei lavori a termine mentre risultano stabili i dipendenti a tempo
indeterminato e calano ancora gli autonomi. Sale inoltre la stima
degli inattivi che, sempre a giugno, vedono le loro fila ampliarsi di 12mila
persone. Ma c’è dell’altro, che dimostra come l'Italia sia sempre molto indietro
rispetto all'Ue. Secondo Eurostat, infatti, che ha diffuso la stima definitiva
sulla disoccupazione per il mese di giugno, il dato è pari al 9,1%
nell'Eurozona, ovvero il più basso dal febbraio 2009, e al 7,7% in Ue a 28
paesi, il minimo dal dicembre 2008. Secondo l'istituto di statistica europea, i
paesi con i tassi più bassi sono la Repubblica ceca (2,9%), la Germania
(3,8%), ma anche il Regno Unito (4,4%). Insomma, c’è davvero poco di che
compiacersi per i dati Istat perché, cifre alla mano, appare evidente come i
governi Letta-Renzi-Gentiloni non hanno saputo cogliere le
opportunità di crescita e di sviluppo che invece altri Paesi, ma direi
soprattutto altri governi, hanno saputo sfruttare. E’ evidente che di tutti
questi aspetti non vi sia traccia nello storytelling renziano. Ma è un dato di
fatto che la politica economica del governo Renzi (quella del
suo successore non si può neppure commentare perché inesistente) non solo ha
fallito, non raggiungendo alcun risultato degno di nota, se non quello –
negativo – di aver aumentato il debito pubblico coi molti miliardi di euro
investiti in bonus e quant’altro, ma ha impedito di impiegare risorse su altri
fronti come, per esempio, quello della riduzione delle tasse. Altro tasto
dolente dei governi di questa legislatura, che hanno sempre promesso un
intervento in tal senso ma non lo hanno mai fatto davvero.
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