Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, agosto 02, 2017

I MILIARDI DI SOLDI PUBBLICI MESSI SUL PIATTO DA RENZI HANNO PRODOTTO SOLO OCCUPAZIONE A TERMINE


di Giacomo Stucchi

Il governo si aggrappa ai dati comunicati dall’Istat per dimostrare che l’occupazione è in ripresa, così come la crescita. Ma il dato statistico, che come tale deve essere considerato, in alcun modo può essere interpretato come sintomo di un’economia che riparte davvero. Il tasso di disoccupazione dell’11,1% registrato dall’Istat a giugno, infatti, indica un aumento soprattutto dei lavori a termine mentre risultano stabili i dipendenti a tempo indeterminato e calano ancora gli autonomi. Sale inoltre la stima degli inattivi che, sempre a giugno, vedono le loro fila ampliarsi di 12mila persone. Ma c’è dell’altro, che dimostra come l'Italia sia sempre molto indietro rispetto all'Ue. Secondo Eurostat, infatti, che ha diffuso la stima definitiva sulla disoccupazione per il mese di giugno, il dato è pari al 9,1% nell'Eurozona, ovvero il più basso dal febbraio 2009, e al 7,7% in Ue a 28 paesi, il minimo dal dicembre 2008. Secondo l'istituto di statistica europea, i paesi con i tassi più bassi sono la Repubblica ceca (2,9%), la Germania (3,8%), ma anche il Regno Unito (4,4%). Insomma, c’è davvero poco di che compiacersi per i dati Istat perché, cifre alla mano, appare evidente come i governi Letta-Renzi-Gentiloni non hanno saputo cogliere le opportunità di crescita e di sviluppo che invece altri Paesi, ma direi soprattutto altri governi, hanno saputo sfruttare. E’ evidente che di tutti questi aspetti non vi sia traccia nello storytelling renziano. Ma è un dato di fatto che la politica economica del governo Renzi (quella del suo successore non si può neppure commentare perché inesistente) non solo ha fallito, non raggiungendo alcun risultato degno di nota, se non quello – negativo – di aver aumentato il debito pubblico coi molti miliardi di euro investiti in bonus e quant’altro, ma ha impedito di impiegare risorse su altri fronti come, per esempio, quello della riduzione delle tasse. Altro tasto dolente dei governi di questa legislatura, che hanno sempre promesso un intervento in tal senso ma non lo hanno mai fatto davvero.