SUL CONTRASTO AGLI SBARCHI ANCORA TANTA APPROSSIMAZIONE DA PARTE DEL GOVERNO
di Giacomo Stucchi
I provvedimenti adottati per contrastare gli sbarchi degli immigrati
clandestini, dal codice di comportamento delle Ong che soccorrono persone in
mare, all'approvazione da parte del Parlamento della missione navale di supporto
a sostegno della Guardia costiera libica, non brillano né per chiarezza né per
efficacia. Cosa accadrà, per esempio, alle navi di quelle ONG che si sono
rifiutate di firmare il codice di condotta? Al momento nessuno nel Governo ha
spiegato quali potrebbero essere le conseguenze per le navi di queste ONG, ma
prima o poi bisognerà chiarirlo. Così come bisognerà fare chiarezza anche
sulla missione italiana in Libia, che va bene come primo passo ma avrebbe di
certo più efficacia se servisse a fare (finalmente!) i respingimenti sulle coste
libiche. Ma al momento non è così, e allora cosa andiamo a fare esattamente?
Vabbè che siamo agli inizi di agosto, quando chi può si prepara a passare
qualche giorno di meritato riposo e non ha certo al centro dei sui pensieri i
tanti problemi del Paese, ma far passare i suddetti provvedimenti per soluzioni
definitive al fenomeno dei flussi migratori e degli sbarchi è davvero troppo e
sa tanto di presa in giro. Com’è noto la Lega Nord è stata la prima forza
politica a chiedere, ormai da un bel po’, un intervento in mare per fermare
l'arrivo in massa dei clandestini. Per questo siamo stati contrastati e
criticati, definiti razzisti e xenofobi, da un sinistra con la puzza sotto il
naso e da perbenisti di maniera, ma alla fine i fatti ci hanno dato
ragione.
Appare oggi del tutto evidente ciò che a noi è sempre stato chiaro: le
nostre città, le nostre comunità, non sono più nelle condizioni di accogliere
nessuno. Abbiamo sempre detto che il nostro non era e non è un approccio
ideologico al problema dei flussi migratori, ma solo di buon senso. Lo stesso
buon senso che avrebbe dovuto suggerire alla sinistra al governo che non era
possibile consentire lo sbarco, e la permanenza sul nostro territorio, a
decine di migliaia di immigrati clandestini. Che nella maggior parte dei casi
non sono profughi, non scappano da una guerra e non sono nemmeno interessati
all’integrazione nel nostro Paese. Vogliono solo bivaccare nelle nostre città
vivendo al di fuori della nostre leggi e delle nostre consuetudini; e i
governi Letta-Renzi-Gentiloni glielo hanno consentito. Tutto
questo non ha nulla a che fare né con la politica dell’accoglienza né con la
carità cristiana. Solo oggi (dopo quattro anni e mezzo e le batoste elettorali)
la sinistra si è resa conto che la situazione sta sfuggendo di mano sotto
diversi punti di vista, da quello della sicurezza all’aspetto economico e
politico, e allora cerca di porvi rimedio. Ma l’approssimazione e la confusione
che caratterizza la sua azione di governo non è di buon auspicio.
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