Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, ottobre 24, 2017

REFERENDUM, MILIONI DI SI' PER UNA MAGGIORE AUTONOMIA

di Giacomo Stucchi

Il risultato del referendum consultivo delle regioni Veneto e Lombardia restituisce delle certezze dalle quali nessuno potrà più prescindere. In primo luogo quella relativa al dato sull’affluenza che è andata oltre le migliori aspettative, con milioni di persone che si sono recate alle urne e hanno votato quasi plebiscitariamente per il sì. Ogni elezione è una storia a se, ma non c’è dubbio che in un momento di sfiducia dei cittadini nella politica la consultazione referendaria si è dimostrata l’arma vincente per riportare gli elettori nella cabina elettorale. Segno evidente che quando ad essere messe sul piatto ci sono questioni che interessano davvero i cittadini la loro attenzione c’è; e con essa anche la voglia di esprimere una scelta con il proprio voto. La seconda certezza che il voto determina è la forza che avrà, da oggi in poi, la richiesta di una maggiore autonomia delle regioni Veneto e Lombardia. Chiuse le urne, infatti, comincia un percorso istituzionale, nell'alveo del quadro costituzionale previsto dalla nostra Carta, avviando una trattativa con lo Stato centrale che sarà portata avanti dai governatori in nome e per conto di tutti i cittadini lombardi e veneti. Si tratta di un fatto che nessuno potrà ignorare o ridimensionare. Una maggiore autonomia alle regioni, e quindi maggiori risorse per potere meglio gestire sul territorio le competenze, non potranno che essere la logica conseguenza di queste trattative. Infine, il dato politico. Al di là delle ragioni del referendum, non si può fare a meno di constatare come il più forte partito di governo, il Pd, che in tutti i modi e a tutti i livelli (salvo rare eccezioni) ha cercato di sminuire l’importanza della consultazione referendaria, se non addirittura di boicottarla, abbia dimostrato ancora una volta di non essere in sintonia con il Paese. Governo e maggioranza sono adesso costretti a prendere atto che la questione settentrionale è al centro dell'agenda politica e con essa il tema dell’autonomia. Possono continuare a girare in treno il Paese quanto gli pare, ma nessuno nel Pd potrà ignorare la volontà di milioni di cittadini.