IL GOVERNO ANZICHE' BATTERSI PER L'EMA PENSA ALLO IUS SOLI
di Giacomo Stucchi
Se dopo mille
giorni di Renzi e quasi un anno di Gentiloni a Palazzo Chigi la
compagine di governo guarda a vecchie e fallimentari formule politiche per
ripresentarsi alle elezioni, significa davvero che il Pd e i suoi alleati sono
davvero alla frutta. Una circostanza della quale sembrano essere consapevoli
gli stessi elettori di quella parte politica, che infatti la stanno
abbandonando. E’ ormai chiaro a tutti che eventuali ammucchiate nel
centrosinistra servirebbero solo a non soccombere alle prossime elezioni
Politiche, ma non farebbero certo l’interesse del Paese. Anche alla luce
dell’esperienza passata, infatti, non c’è nessuna possibilità che le varie
anime della galassia vicina al Pd possano trovare uno straccio di intesa e di
un programma condiviso. Si tratta di un film già visto. Del resto basta
guardare ai fatti delle ultime ore per rendersi conto di quanto sia deleteria
la permanenza della sinistra nella stanza dei bottoni, con la sua incapacità a
far assegnare a Milano, la città europea con le migliori credenziali, l’Agenzia
Europea del Farmaco. Un obiettivo che il governo Gentiloni avrebbe
dovuto perseguire con tutta la determinazione possibile e che invece, forse
perché troppo impegnato nel dirimere la litigiosità delle forze politiche che
lo appoggiano, si è fatto sfuggire da sotto il naso. Un altro segno evidente
dello scarso prestigio che il governo ha a livello europeo. Tuttavia, data per
scontata l’incapacità atavica del centrosinistra di condividere qualcosa (ad
eccezione dell’occupazione delle poltrone), ciò che al momento preoccupa di più
è il fatto che sul tavolo delle trattative ci siano proposte scellerate, come
lo ius soli, che vengono utilizzate come merce di scambio. Nel centrosinistra,
infatti, pur di fare un accordo che permetta di sopravvivere politicamente alle
prossime elezioni, sarebbero disposti persino a votare una legge che riconosca
la cittadinanza a quasi un milione di persone. Un provvedimento del quale
francamente nessuna persona di buon senso, che non guardi a un mero interesse
elettorale di parte ma all’interesse generale, sente la necessità.
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