UN NUOVO TAX DAY PER PAGARE LE MARCHETTE ELETTORALI DEL PD
di
Giacomo Stucchi
L’atteggiamento del governo Gentiloni, ancor
più in questo scorcio di fine legislatura,
è sempre stato quello di assecondare le convenienze elettorali del
Pd. Mai una volta che al premier fosse
venuto in mente di agire nell’interesse dei cittadini, che sono invece
costretti ad assistere alle sterili discussioni tra il Pd e i suoi alleati su
come fare per sopravvivere politicamente al ciclone elettorale che verosimilmente
li spazzerà via nel 2018. Mentre lor signori litigano gli italiani, però,
pagano una montagna di denaro nel tax
day del 30 novembre, che vede costretti
i contribuenti a versare 32 miliardi di euro per circa 80 adempimenti; e poi, invece, nella manovra si dimezza il bonus bebe', non si riduce il
carico fiscale e anzi si stanziano altri
miliardi di euro per l'immigrazione. Insomma, una vera e propria follia
che solo la sinistra al governo può porre in essere. Che fa il paio, del resto,
con l’altra anomalia, aggravata dalla maggioranza parlamentare che tiene in
vita il governo in carica, di un confuso e caotico welfare costruito negli
ultimi anni dal centrosinistra, fatto di bonus e sconti estemporanei elargiti
senza alcun criterio. Nessuna visione generale di come costruire un’efficace
assistenza sociale ma solo marchette elettorali per conquistare il consenso
elettorale di questa o quell’altra categoria. È questo il fatturato politico
dei governi targati Pd che continuano a portare avanti i soliti provvedimenti
acchiappavoti, vera e propria ultima spiaggia del centrosinistra. Dinanzi a
tanta inconcludenza politica non si può restare che basiti per la faccia tosta
dell’ex premier quando afferma che loro “non fanno flat tax o il reddito di
cittadinanza ma danno una mano a fine mese a chi lavora”. Un governo che si
rispetti , infatti, non dà una mano a fine mese ma crea le condizioni affinché
tutti i cittadini, lavoratori, bisognosi
di aiuto, giovani, studenti, operai, professionisti, casalinghe, dipendenti,
anziani, possano vivere dignitosamente e in sicurezza.
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