Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, gennaio 09, 2018

CON LA LEGA AL GOVERNO VIA LA LEGGE FORNERO



di Giacomo Stucchi
Nel suk di proposte elettorali della sinistra qualcuna appare davvero curiosa  e surreale. Come quella avanzata dal leader di Liberi e uguali, Pietro Grasso, che  ha proposto l'abolizione delle tasse universitarie ma senza tenere conto che per gli studenti meno abbienti il pagamento delle tasse è già esentato; e quindi in alcun modo l’iniziativa del presidente del Senato verrebbe incontro a chi non ha le possibilità economiche di frequentare l'università. Peggio di Grasso, però,  potrebbe riuscire a fare l’ex premier Matteo Renzi, se dovesse inserire nel programma elettorale del Pd la proposta di abolizione del canone Rai. Un’idea condivisibile, certo, ma non credibile se proviene da chi il canone lo ha inserito in bolletta, come ha fatto Renzi quando era a Palazzo Chigi. L’iniziativa di abolire il canone, del resto, sul piano dell’incoerenza farebbe il paio con l’eventuale candidatura del segretario del Pd al Senato, ovvero in quella stessa Assemblea che da premier ha cercato di abolire con il referendum costituzionale. Insomma, se gli elettori cercassero un minimo di coerenza, in chi si propone al loro giudizio, meglio lasciare perdere la sinistra e il Pd e guardare decisamente altrove. In primis alla Lega che coerentemente si è sempre battuta contro l’approvazione della legge Fornero, che infatti non ha votato prevedendo che avrebbe creato solo problemi. I fatti, poi, ci hanno dato ragione: dal dramma sociale degli esodati al caos sulle categorie da ammettere all’anticipo della pensione, non c’è stato un solo momento, dall’entrata in vigore della riforma, in cui i governi non sono stati costretti ad intervenire per porre rimedio alle storture della legge. Senza dimenticare, poi, le gravi conseguenze sull’occupazione giovanile, di certo penalizzata dall'innalzamento dell'età pensionabile che mantiene sempre di più al lavoro le persone. Nonostante tutte queste evidenti conseguenze negative la legge Fornero è però ancora in vigore, soprattutto per volontà del Pd che non ha mai voluto modificarla con il pretesto delle coperture finanziarie che non ci sarebbero. Ma i miliardi per i bonus elettorali sono stati trovati, così come le risorse per gli anticipi di pensione previsti nell'ultima legge di bilancio, dettata peraltro più dalle esigenze elettorali dei idem che non dalla necessità di riformare davvero il sistema pensionistico. Tutto lascia pensare, quindi, che con  il Pd ancora a Palazzo Chigi nei prossimi anni  la gente andrebbe in pensione dopo i settant'anni! Al contrario, invece, con la proposta di superare la legge Fornero avanzata dalla Lega e accettata da tutto il centrodestra, e quindi tra i primi punti del programma di governo che la coalizione porterà avanti una volta vinte le elezioni del 4 marzo, si renderà giustizia a tutti coloro che, avendone maturato i requisiti, hanno il sacrosanto diritto di andare in pensione in tempo utile per potersela godere.