NEL VOTO DEL 4 MARZO UNA SPERANZA DI CAMBIAMENTO
di Giacomo Stucchi
Matteo Renzi può giocare quanto gli pare con le parole o, se
preferisce, con le tre carte, come ha fatto del resto nei suoi mille giorni a
Palazzo Chigi e poi dietro le quinte con il governo Gentiloni, ma i
bilanci negativi dei governi a guida Pd sono sotto gli occhi di tutti e si
traducono, del resto, nelle fosche previsioni elettorali per la maggioranza
parlamentare uscente. E’ vero che al momento, come ama ripetere l’ex premier,
si tratta di sondaggi o di opinioni da parte di opinionisti, osservatori,
giornalisti, ma è altrettanto vero che la probabilità di una sonora batosta
elettorale per il Pd aumenta ogni giorno di più. Qualche settimana di campagna
elettorale, nella quale annunciare mille buoni propositi, non può cancellare
infatti la sua incapacità, così come il fatto che le sue correnti sono state
troppo impegnate a litigare per poter affrontare seriamente i problemi del
Paese. Basti pensare, per esempio, alla normativa sulle pensioni, della quale
lor signori si sono occupati solo di recente. Ma anziché abrogare il meccanismo
della Fornero, che alza sistematicamente l’asticella dell’età pensionistica,
hanno pensato bene di far pagare ai cittadini il costo dell’anticipo della loro
pensione. Come dimenticare poi, il mercato del lavoro. Drogato da bonus e
sgravi fiscali varati non per mettere le aziende nelle condizioni di investire
ma soltanto per determinare lavoro precario, che si è tradotto in un
miglioramento della vita delle persone ma solo a tempo. Per i suddetti motivi,
e per molti altri ancora che approfondiremo in questa campagna elettorale,
siamo certi che il 4 marzo gli elettori sapranno scegliere il meglio per il
Paese, tracciando uno spartiacque tra il malgoverno del Pd e la speranza in un
futuro migliore che solo la Lega e il centrodestra possono garantire. A Renzi,
allora, non basterà stigmatizzare i risultati elettorali, che vedranno il suo
partito in caduta libera, ma dovrà prendere atto della sconfitta e trarne le dovute
conclusioni.
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