Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, gennaio 16, 2018

NEL VOTO DEL 4 MARZO UNA SPERANZA DI CAMBIAMENTO


di Giacomo Stucchi

Matteo Renzi può giocare quanto gli pare con le parole o, se preferisce, con le tre carte, come ha fatto del resto nei suoi mille giorni a Palazzo Chigi e poi dietro le quinte con il governo Gentiloni, ma i bilanci negativi dei governi a guida Pd sono sotto gli occhi di tutti e si traducono, del resto, nelle fosche previsioni elettorali per la maggioranza parlamentare uscente. E’ vero che al momento, come ama ripetere l’ex premier, si tratta di sondaggi o di opinioni da parte di opinionisti, osservatori, giornalisti, ma è altrettanto vero che la probabilità di una sonora batosta elettorale per il Pd aumenta ogni giorno di più. Qualche settimana di campagna elettorale, nella quale annunciare mille buoni propositi, non può cancellare infatti la sua incapacità, così come il fatto che le sue correnti sono state troppo impegnate a litigare per poter affrontare seriamente i problemi del Paese. Basti pensare, per esempio, alla normativa sulle pensioni, della quale lor signori si sono occupati solo di recente. Ma anziché abrogare il meccanismo della Fornero, che alza sistematicamente l’asticella dell’età pensionistica, hanno pensato bene di far pagare ai cittadini il costo dell’anticipo della loro pensione. Come dimenticare poi, il mercato del lavoro. Drogato da bonus e sgravi fiscali varati non per mettere le aziende nelle condizioni di investire ma soltanto per determinare lavoro precario, che si è tradotto in un miglioramento della vita delle persone ma solo a tempo. Per i suddetti motivi, e per molti altri ancora che approfondiremo in questa campagna elettorale, siamo certi che il 4 marzo gli elettori sapranno scegliere il meglio per il Paese, tracciando uno spartiacque tra il malgoverno del Pd e la speranza in un futuro migliore che solo la Lega e il centrodestra possono garantire. A Renzi, allora, non basterà stigmatizzare i risultati elettorali, che vedranno il suo partito in caduta libera, ma dovrà prendere atto della sconfitta e trarne le dovute conclusioni.