Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, gennaio 11, 2018

QUELLA "CARTA DELLA CREDIBILITA'" DEL PD CHE NON ESISTE

di Giacomo Stucchi

L’armamentario elettorale dell’ex premier Matteo Renzi, che rinfaccia al centrodestra di avere già governato e fallito, e che rivendica per sé “la carta della credibilità” per i presunti risultati raggiunti alla guida del Paese, denota la debolezza con la quale il segretario del Pd affronta la campagna elettorale. Il fatto che abbia bisogno di risalire addirittura all’ultimo periodo del centrodestra al governo, per convincere gli elettori a votarlo, anziché concentrarsi sugli ultimi sei anni di ininterrotta presenza del suo partito a Palazzo Chigi, la dice lunga su quanti pochi reali successi abbia da rivendicare. Del resto l’elenco dei fallimenti è davvero variegato. Dalla riforma costituzionale miseramente affossata da una valanga di no degli elettori, al Jobs act il cui impatto sul mondo del lavoro ha prodotto solo precariato, sono i fatti a dire come stanno le cose. Con un’economia che non decolla e con i giovani che continuano ad essere disoccupati o, per chi un lavoro ce l’ha, assunti per lo più a tempo determinato e quindi impossibilitati a guardare al loro futuro con ottimismo. E se una minima ripresa economica esiste non è certo grazie a Renzi o Gentiloni, e alle loro fallimentari politiche, ma lo si deve soltanto al nostro sistema produttivo che nonostante i disastri dei governi di sinistra riesce ad essere competitivo sui mercati internazionali. Il segretario del Pd non ha nulla da rivendicare nemmeno sul fronte dell'immigrazione dove le poche e insufficienti iniziative degne di nota, non certo per iniziativa di Renzi, sono arrivate comunque dopo che il Paese è stato messo a dura prova dallo sbarco di centinaia di migliaia di immigrati clandestini. Persino sul fronte della scuola la sua riforma è “riuscita” nell’impresa di scontentare tutti, dagli insegnanti agli studenti, alle famiglie. Del tutto privi di effetti importanti sul fronte della ripresa dei consumi, poi, gli 80 euro in più nelle buste paghe di una platea di contribuenti; che peraltro saranno vanificati nel 2018 da una raffica di aumenti, tra cui luce, gas e pedaggi autostradali. Insomma, la “carta della credibilità” del Pd al governo non esiste e il 4 marzo, ne siamo certi, sarà l’occasione che i cittadini aspettano da tempo per dare il ben servito ai dem e ai loro governi fallimentari.